C’era una volta e c’è ancora la camicia

C’era una volta la camicia che era un capo di biancheria e non di abbigliamento come la conosicamo oggi.

Già nel ‘700 esisteva a Bologna una scuola per biancheriste tenuta da religiose dove si insegnava a confezionare corsetteria per signora e biancheria per uomo e donna.
I tessuti utilizzati erano in cotone o lino finissimo solo di colore bianco (da qui il nome biancheria):

  • il Raso , un tessuto in cotone pesante e rigido molto forte usato unicamente per la corsetteria femminile;
  • il Percalle ,una teletta di cotone morbida molto leggera e resistente la più usata per tutta la biancheria personale sia per uomo che per donna;
  • la Batista , una tela di lino finissima per raffinate camicie , fazzoletti ricamati e vestine con pizzi per neonati battesimandi. Questo tessuto venne fabbricato per la prima volta a Cambrai in Francia.

La camicia per l’uomo è sempre stata come una seconda pelle. Fino ai primi del ‘900 veniva usata spesso ininterrottamente per più di una settimana, di giorno sostituendo soltanto collo e polsi puliti ed inamidati (allora smontabili), poi come camicia da notte.

Nel tempo la camicia ha continuato ad essere considerata per l’uomo una seconda pelle e sono nati tanti modi di dire significativi che la hanno come soggetto: culo e camicia , nato con la camicia, gli è rimasta solo la camicia, in maniche di camicia, camicia da notte, camicia da sera, camicia di forza , camicie nere, camicie rosse, camicie verdi ecc.

Oggi la camicia è un prodotto di largo consumo, grandi fabbriche tessili producono articoli da camiceria specifici per ogni uso, ed una miriade di aziende artigianali ed industriali li trasformano in camicie oggi parte integrante dell’abbigliamento. Capi per ogni esigenza e per gli utilizzi più vari dalle camicie per il lavoro forti e comode, fino ai capi da riguardo con contenuti moda raffinati e sfiziosi.